ARI-daje co' sti
Radioamatori che vonno fà a Protezzione Civile
|
|
Già… Avevo sentito un paio di scosse nella notte: qui da noi ci siamo abituati e mi ero riaddormentato pensando al solito tran-tran della faglia con cui conviviamo ormai quasi tranquillamente. Mezzo allarmato e mezzo addormentato guardo dalla finestra. Non è uno scherzo di cattivo gusto.
|
|
Il mio spirito di ex boy-scuot mi spinge a bypassare il problema burocratico. OK. Vado li e vediamo in cosa posso essere utile. Ho appena il tempo di telefonare a Giovanni GAC per dirgli di avvisare un pò di persone e scappo. A casa mi chiedono previsioni sul rientro, ma io lascio capire che non si sa cosa succederà nelle prossime ore… nei prossimi giorni… Boh?. |
|
- Ah, bene! Siete arrivati!. Mettetevi da qualche parte perchè ancora non sappiamo come si evolveranno le cose!. - Si, ma siamo in un COC o COM? - Per adesso è COC, ma potrebbe diventare COM se l'emergenza dovesse continuare!. - OK, ci mettiamo in quell'angolo lì e, se avete bisogno di noi, siamo
già in contatto con altri colleghi Radioamatori dei dintorni!. Nel frattempo Franco FY, Giovanni BDV e Eugenio BCW vanno a operare le radio da Fiumefreddo e Nunzio JUJ è a Randazzo: in tutti e due i Comuni c'è una situazione poco chiara e potrebbe essere necessario approntare il COM. Dopo un pù tempo, trascorso con QSO di tipo tecnico-giornalistico-informativo-emergentistico, gli OM da Fiumefreddo ci comunicano di chiedere ai funzionari di Linguaglossa "com'è la situazione". Vado, riferisco il messaggio e quello mi fa: - Ma perchè non mi telefonano che si fa prima?
|
|
Uno a zero e palla a centro.
|
|
Durante tutto il giorno si alternano i QSO sul ponte su argomenti generali
che possiamo trattare in radio. Ogni tanto (e per tutto il periodo in
cui saremo in radio) Salvo AAK ci manda una "cartolina" sul ponte: "Un
saluto da Alfa Alfa Kilo!...". Lui lavora per una compagnia di telecomunicazioni
ed è direttamente coinvolto nell'emergenza. Tutto sommato, per ora, i normali canali di comunicazione non sono stati interrotti. Le bocche iniziano ad eruttare lava, ma ad una quota abbastanza alta e le guardie forestali sono già sul posto con le loro radio a raccontare in diretta l'eruzione. A notte inoltrata, e con una situazione quasi "sotto controllo", proponiamo di andare a dormire visto che il quadro delle TLC non è poi così tragico e dalla Prefettura stanno spegnendo la sala radio. Il funzionario del Comune (ha sonno ed è stanco pure lui, ma resterà lo stesso al COC) ci dice che per ora possiamo lasciare, ma domattina dobbiamo essere lì presto. Lunedi riprendiamo dalla sala radio di Linguaglossa e nel corso della
mattinata si sposta tutto in un altro edificio. Il COC diventa COM e il
nostro ruolo adesso è formalmente lecito. A proposito, bisogna fare il
fax a Milano per le assicurazioni. Ma forse ci vuole anche una richiesta
di attivazione da parte della Regione che adesso gestisce l'emergenza.
|
|
Due a zero.
|
|
|
|
Tre a zero.
|
|
Solo mercoledi sera riusciamo a riprendere le fila della situazione e scappare dai centri che rimangono COC. Per non sciupare risorse, infatti insieme ai colleghi della Sezione di Catania, teniamo aperti i COM a Catania, Santa Venerina 24 ore su 24… (ah, già: si dice H24) e Linguaglossa (ma la notte no). Nunzio JUJ continua imperterrito da Randazzo. Aspettiamo ancora che il Dipartimento finisca di montare i suoi ponti e arrangiamo le situazioni locali con le nostre radio, gli LPD e con la collaborazione dei CB.
|
|
Quattro a zero.
|
|
A fine settimana viene approntato anche il COM a Guardia Mangano (Acireale). Lì rivediamo i tecnici del DPC addetti alle Telecomunicazioni. Li portiamo in una stanza adibita a sala radio: - Abbiamo installato le radio sulle frequenze del nostro ripetitore. Siamo in contatto con tutte le sedi di COM aperte e potremmo montare anche la rete packet! - E chè ce fàmo cche' freqquenze de' Radioamatori?
Riusciamo a convergere su uno scenario a breve termine per l'organizzazione di una sala radio sulle frequenze civili. Come fatto già a S. Venerina, un ripetitore locale serve ad interconnettere le associazioni di volontariato con il COM ed una rete "sincrona" permette ai funzionari del Dipartimento di parlare tra loro da qualunque parte dell'Etna. Al COM si mette una radio base che richiede un operatore. E lì il lavoro
non è estrememente impegnativo, ma non può certo essere lasciato a persone
inesperte.
|
|
Sarebbe cinque a zero, ma, oramai la partita è persa e non conto più i punti.
|
|
Tenere due COM "accaventiquattro", Linguaglossa in collaborazione con gli OM di Catania e Nunzio JUJ a Randazzo comincia a pesare. Tutti mi chiedono perché non arrivano colleghi da altre Sezioni della Sicilia. "Generale, la truppa è stanca!. Ed io non sono Napoleone che riusciva a vincere le guerre con pochi soldati… La mia truppa… Già, la mia truppa: |
|
|
|
Il rimanente 28% (ovvero 13 persone) più qualche amico bendisposto, lavora da dieci giorni e con le buone maniere riusciamo a convincere i funzionari del DPC che da soli, e con le case rotte, le strade piene di terra e le scuole chiuse, non possiamo continuare. E' ora di estendere le richieste di operatori alle strutture che loro riterranno più opportune.
|
|
E così, a forza di Fax, solo giovedi 7 novembre riusciamo a riprendere fiato. Un'esperienza simile è qualcosa che farebbe passare la voglia di fare il radioamatore a tutti. E ci dispiace raccontarla così, andandocene tra gli astii e gli sguardi torvi di chi abbiamo lasciato nei guai.
|
|
![]() |
|
Ringraziamo subito tutti i Soci e gli OM che ci hanno aiutato (ne dimentico qualcuno, ma ci provo: Giuseppe SFC, Puccio LCY, Giuseppe COB, Giuseppe RTE, Franco FY, Alessandro ZUK, Giovanni PPX, Giuseppe BQB, Mario GVW e Carmelo TPJ) i colleghi della Sezione di Catania; ed in particolare Santo ICS che con la sua capacità di gestire le emergenze nei protocolli degli uffici è riuscito a farmi mantenere la calma dietro ai tantissimi moduli "burocratici" che ci hanno fatto riempire.
|
|
|
|
Alla luce di tutto il lavoro svolto sinora occorre che questa esperienza acquisita, da noi e dal Dipartimento, non vada persa ricominciando da zero alla prossima emergenza.
|
|
Considerazioni.
|
|
Primo. L'Etna, per la sua caratteristica e per come si sta comportando, non può essere organizzato come tutte le altre emergenze d'Italia. Oltre agli eventi sismici, che si possono sommare (in termini probabilistici) a quelli di tutta Italia, le eruzioni laviche (ormai purtroppo a cadenza sostenuta) richiedono interventi sistematici di protezione civile. Secondo. Le comunicazioni che si devono stabilire in caso di emergenza possono essere riassunte in tre livelli: |
|
|
|
Terzo. Le comunicazioni con le radio vengono preferite al cellulare solo perchè sono senza scatto alla risposta. Superate le prime fasi dell'emergenza, le compagnie telefoniche installano ripetitori per la telefonia mobile in 12 ore. Ma chiamare al cellulare del volontario che porta i pasti al campo tenda… costa denaro. Quarto. È vero che operare in una sala radio è una operazione che non può essere fatta da tutti, ma è altrettanto vero che, a regime, superati i primi momenti critici di insediamento delle funzioni, riferire messaggi non richiede degli operatori esperti. Quinto. Il Ministero delle comunicazioni ha assegnato, nel nuovo PNRF, una certa quantità di frequenze (prendendone anche dalle nostre) alla Protezione Civile. Sesto. C'era scritto da qualche parte "i radioamatori intervengono nelle prime 24/48 ore". L'estensione del nostro intervento su tempi più lunghi va considerata, e organizzata, a livello nazionale o (quantomeno) regionale in tempi brevissimi. In emergenza, gli OM locali pensano subito alla propria famiglia e non possono impegnarsi a lungo. Occorre quindi che la gestione dell'emergenza, se si vuole operare nelle sale radio sulle frequenze civili (e se qualcuno pensa che ciò sia produttivo per l'ARI), venga affidata a un team di OM esterno. Settimo. Una volta installate le radio del Dipartimento, si esaurisce il ruolo dei radioamatori per passare ad un ruolo "poco chiaro" di operatori radio. A nostro parere, noi, come Radioamatori (e come Soci ARI) non possiamo operare sulle frequenze civili. E non venitemi a raccontare che in emergenza si può fare tutto, perché dopo alcuni giorni dal disastro, si potrebbe anche rimettere in discussione il concetto stesso di emergenza. Ed il Ministero delle Comunicazioni (da cui noi dipendiamo) potrebbe anche farlo. Ottavo. La ridondanza di informazioni aumenta la probabilità di errori
|
|
Proposte.
|
|
Nulla da dire sulla rete di primo livello (quella sulle nostre frequenze, per intenderci) analizzata precedentemente: è la nostra specialità e ce la possiamo tenere così com'è e, se richiesto, inplementarla con il software Indagine in packet dell'ARI Catanese. Sarebbe auspicabile che buona parte degli uffici comunali di protezione civile si munissero di ponti ripetitori in banda civile in modo da poter realizzare autonomamente (comune per comune) la rete locale di comunicazione di secondo livello tra le associazioni di volontariato, la segreteria del centro operativo eccetera. Tante frequenze forse non sono disponibili, ma questo è un problema secondario. È necessario realizzare una rete fissa di ripetitori intorno all'Etna dislocati in siti sismicamente indipendenti. Potrebbero essere sufficienti quattro siti, linkati tra loro, in modo da realizzare la famosa "rete sincrona" in pianta stabile. Un gruppo locale di persone ne curerebbe la manutenzione e verificherebbe sistematicamente il funzionamento. L'attivazione di questo sistema, all'emergenza, sarebbe immediata. I Radioamatori potrebbero fornire il loro aiuto ai tecnici del DPC nelle scelte dei siti atti a realizzare la rete sincrona di terzo livello. Anaolgamente, la nostra consulenza potrebbe essere prestata ai funzionari degli enti locali per realizzare i ripetitori "di secondo livello" ed alla loro manutenzione e verifica. La gestione operativa delle sale radio potrebbe essere, pian piano, affidata a degli operatori da noi istruiti per mezzo di corsi specifici. Questo potrebbe essere (finalmente) un contributo positivo nell'ambito dei "campi di esercitazioni" di stampo paramilitar-sado-maso-pataccari a cui veniamo, di tanto in tanto invitati.
|
|
Ciliegina sulla torta.
|
|
Certo, se poi questi computer nei COM venissero usati solo per stampare i moduli per i rimborsi kilometrici della benzina, sarebbe un fallimento per tutti… Sono sicuro che queste mie idee ronzano già nelle teste di tante persone. L'intento nostro è quello di riaprire il dibattito sull'argomento "Protezione Civile" che, purtroppo, viene sempre più reiterato nei nostri ambiti (come se fosse l'unica ancora di salvezza) e che mai viene affrontato in maniera risolutiva. Speriamo infine che queste pagine cadano anche nelle mani delle persone giuste che, al momento giusto facciano… la cosa giusta!.
|
|
Un'ultima cosa: potrei sapere chi è stato a telefonarmi alle sette e mezzo (sei e mezzo: era cambiata l'ora) di domenica 27 ottobre???… | |
IT9VKY Eugenio Martinetti
|
|
![]() |